Gli scacchi di Luca Pacioli
Luca Pacioli era un frate francescano, insegnante di matematica ed eclettico matematico, visse e operò tra il 1445 e il 1517. Nato a Borgo Sansepolcro in Toscana allievo di Piero della Francesca . Nel 1496, Pacioli e Leonardo da Vinci si trovarono a vivere assieme alla corte di Ludovico il Moro, per circa tre anni. Il frate insegnò a Leonardo la matematica e l’artista ricambiò : uscì di lì a breve il De Divina Proportione scritto a due mani e contenente scritti di Pacioli e disegni di Leonardo , per la precisioni 61 poliedri raffigurati nell’ultima parte del libro. Come si arriva agli scacchi? Entra in scena Isabella d’Este. Scappato Ludovico il Moro in seguito all’arrivo di Luigi XII dalla Francia, questa giovane mecenate rese Mantova la corte più importante dell’epoca, ospitando figure come Ariosto, Mantegna, Raffaello, Leonardo , Tiziano e Luca Pacioli che si accorge della sua grande passione per gli scacchi. Decide così di dedicare a lei il suo libricino di 127 pagine, De Ludo Scachorum. Non a caso, una delle più grandi innovazioni presenti nel manoscritto riguarderà una donna: la Regina. Facciamo un piccolo passo indietro. Gli scacchi furono inventati in India e giunsero in Europa attraverso la Persia. All’inizio c’erano quattro giocatori con quattro pedine a disposizione di ognuno ― il Re, il Cavallo, la Torre e l’Elefante. In Europa l’Elefante diventerà poi Alfiere (“Vescovo” in Inghilterra e “Giullare” in Francia). In Persia il gioco diventa a due giocatori, quadruplicando per ciascuno le figure e aggiungendone una nuova, il Visir. Gli scacchi raffigurano metaforicamente nient’altro che la battaglia tra due eserciti e il Visir accanto al re aveva di certo la sua importanza. In Europa, tuttavia, probabilmente su ispirazione di grandi figure come Isabella di Castiglia che sovvenziona le caravelle di Colombo, la donna entra nella scacchiera: una figura si fa strada e sostituisce il Visir, è arrivata la Regina ! , nel vecchio modo di giocare la Regina poteva spostarsi solamente di una casella, a Pacioli si deve la grande innovazione del gioco «a la rabiosa» ovvero quello in cui essa si può muovere in qualsiasi direzione di quante caselle le pare e piace. Del De Ludo Scachorum, tuttavia, non v’è stata traccia per molti secoli. Menzionato nel Settecento, pareva fosse andato perduto, fino a quando nel 2006 il bibliologo friulano Duilio Contin lo scopre nella biblioteca di Gorizia. : è la scrittura di Luca Pacioli inventore della Regina moderna così come noi la conosciamo.